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Idrîs al-Sanûsî.

Primo re di Libia. Come il padre (Muhammad el-Mahdî, morto nel 1902) e lo zio ereditò il titolo di capo della potente confraternita dei Sanussi che guidò contro i Turchi, durante la prima guerra mondiale, come alleato degli Inglesi. L'Italia lo riconobbe emiro delle oasi di Cufra, Giarabub, Gialo, Augila e Agedabia prima con gli accordi di Acroma (1917) quindi con quelli di Règima (1920), ma una nuova occupazione della Cirenaica da parte del governo fascista nel 1923 lo costrinse a riparare in Egitto. Nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, organizzò un corpo arabo-libico in collaborazione con l'esercito britannico, grazie al quale ottenne nel 1942 l'impegno ufficiale di una restaurazione della sovranità sanussita sulla Cirenaica. Nel 1949, rientrato nei suoi territori, ne proclamò l'indipendenza con l'appoggio di Londra e, l'anno seguente, fu proclamato dall'Assemblea costituente del nuovo Stato primo re di Libia (Cirenaica, Tripolitania e Fezzan). Nonostante la sua accorta gestione del potere che guadagnò alla Libia una certa autonomia politica, pur nel quadro del mondo arabo e pur in presenza di stretti legami economici con la gran Bretagna, I. non riuscì a mantenere un saldo controllo sul suo regno. L'ascesa dei militari portò nel 1969 ad un colpo di Stato, guidato dal colonnello Muammar Khadhâfi (V. GHEDDAFI), che lo detronizzò. La Libia fu proclamata repubblica mentre I., condannato a morte in contumacia, fu costretto all'esilio ottenendo la cittadinanza egiziana nel 1974 (Giarabub 1890 - Il Cairo 1983).